mercoledì 22 agosto 2007

La scelta


Un uomo camminava per una strada con il suo cane. Si godeva il
paesaggio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto.
Si ricordò di quando stava morendo e che il cane che gli camminava al
fianco era morto da anni. Si chiese dove li portava quella strada.
Dopo un poco giunsero a un alto muro bianco che costeggiava la strada
e che sembrava di marmo. In cima a una collina
s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole.
Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che
sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava
di oro puro.
Con il cane s'incammino verso il cancello, dove a un lato c'era un
uomo seduto a una scrivania.
Arrivato davanti a lui, gli chiese: - Scusi, dove siamo?
- Questo è il Paradiso, signore, - rispose l'uomo.
- Uao! E non si potrebbe avere un po' d'acqua?
- Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata.
L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì.
- Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore
indicando il suo cane.
- Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo .
L'uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada
con il suo cane.
Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima a un'altra collina in
una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, un cancello
che sembrava non essere mai stato chiuso. Non c'erano recinzioni di
sorta.
Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro
seduto contro un albero.
- Mi scusi, - chiese. - Non avrebbe un po' d'acqua?
- Sì, certo. Laggiù c' è una pompa, entri pure.
- E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane.
- Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola.
Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là c'era
un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola.
Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la
offrì al cane. Continuarono così finché non furono sazi, poi
tornarono d all'uomo seduto all'albero.
- Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore.
- Questo è il Paradiso.
- Be', non è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto
che era quello, il Paradiso.
- Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di
madreperla? No, quello è l'Inferno.
- E non vi secca che usino il vostro nome?
- No, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza
lasciano perdere i loro migliori amici.

6 commenti:

  1. fantastico! ognuno di noi dovrebbe tenersi accanto i propri amici sempre, non solo nel momento del bisogno! spero che anche tu possa ritenermi una tua Amica! un bacio

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  2. Già,la penso anche io come te.Purtroppo ci sono persone che magari montandosi la testa si dimenticano degli amici...ma penso che per dimenticarsi vuol dire che non si è mai stati amici. Quindi alla fine chi se ne frega.Prima o poi qualche amico\a si trova :D
    Grazie per avermi commentato e,cmq,dopo averti "sopportata" una settimana a Malta almeno l'epiteto di "amico" penso di essermelo meritato.Eh eh;) Ciao baci.

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  3. E tu hai amici che si montano la testa? E chi sono, eredi diretti di Michelle Pfiffer???
    Lo sai che le hanno dedicato una stella sul marciapiede?

    Biiii che cose... io conosco solo persone a cui le stelle le dedicano solo gli spigoli delle porte, e più che montarsi la testa se la spaccano :-D

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  4. Amici che si montano la testa non ne ho...Scusa,ma secondo te si può essere amici di persone con la testa montata???Mi pare un po difficile (almeno dal Mio punto di vista).Per il resto tutti gli eredi della Pfiffer possono anche spaccarsi la testa anche se è un peccato dopo essersela montata :D

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  5. Certo che si può essere amici di persone con la testa montata!
    Ma che domande fai?!
    Allora scusami tu emargini la testa del cervo che è appesa al muro solo perché è montata su una mensola???

    Eh no, Jack non si fa...
    :D

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